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La stampa
Quella narrata è infatti la storia di Gaspare, giornalista di provincia trentacinquenne, single, precario, che arriva a fine mese soltanto grazie alla pensione della nonna Zemilde, malata, con la quale vive. Il bel testo scritto da Di Maio non si limita però a descrivere con grande ironia le peripezie lavorative di Gaspare, costretto perfino ad andare a cercare un posto da cameriere pur di raggranellare qualche euro in più per tirare avanti, ma fa anche un passo indietro nel tempo, per riflettere su cos’era il lavoro ieri e cos’è diventato invece oggi. Così, nelle pause tra un richiamo e una richiesta della nonna, Gaspare ricorda con estrema tenerezza la propria infanzia e i racconti di Zemilde su quella cooperativa di donne che produceva camicie a Camerano, dove lei aveva lavorato per tanti anni con coraggio, dignità, speranza e soddisfazione. Sì, ottant’anni fa era così. A dimostrarlo c’è la voce registrata di Maria Burattini Ridolfi, operaia dell’Imperia la cui testimonianza ha ispirato questo spettacolo: “si lavorava tanto, ma si cantava sempre”. Perché non lo si faceva per il padrone, ma per se stesse e le proprie compagne. L’Imperia nacque infatti nel biennio rosso 1919-20 come cooperativa L’Emancipatrice, fondata dai socialisti per dare un futuro alle operaie lasciate a casa dagli imprenditori che si opponevano agli aumenti di salario. L’illustrazione di ciò che avvenne a Camerano in quel periodo è il terzo e più solenne livello di narrazione dello spettacolo, che trova il proprio apice nel racconto del funerale di Nerio Settimini, anarchico assassinato dopo essersi battuto per i diritti dei contadini e delle operaie.
rassegna web Otra de Leche, Il tempo non si ferma, scompare
Da Informagiovani Ancona
Giovani, motivati, concentrati.
I Beatles quasi rimpiangevano i tempi della gioventù nella loro canzone “Help” quando cantavano “when I was younger so much younger than today, I never needed anybody’s help in any way“. Forse non vogliono fare la stessa fine (o forse artisticamente se lo augurano pure) i ragazzi che partecipano alle attività di Teatropolis, le attività dedicate ai giovani. Loro giovani lo sono davvero (al massimo 21 anni, considerato che l’età per iscriversi parte da 14) ed hanno una gran voglia di dimostrare che sono capaci di fare anche cose diverse da quelle che imparano in luoghi di formazione più istituzionale; sembrano per questo piuttosto intenzionati a “formarsi” come persone oltre che come professionisti di qualsiasi materia. Magari proprio per non dover un domani chiedere aiuto a nessuno.
Li siamo andati a trovare durante una dimostrazione ed abbiamo visto quello che significa fare teatro per se stessi (prima che per gli altri). Ci hanno colpito due cose importanti e che riportiamo perché, crediamo, possano essere fondamentali anche nella vita quotidiana e nei progetti, grandi o piccoli, che ciascuno di noi mette in cantiere. Leggi il resto di questa voce
Otra de leche. Il tempo non si ferma, scompare di Marcello Pesarini.
Sperimentale lo spettacolo, Sperimentale il teatro della scena. L’idea è di reiterare le scene di possesso, deprivazione del futuro sia negli aguzzini che nelle vittime, in una ipotetica guerra fra un regime ed i guerriglieri, fino a congiungersi in un destino comune. Al di là della forte connotazione sudamericana, riconoscibile per chi nel pubblico ha un passato militante internazionalista e pacifista, lo scenario si adatta benissimo al mondo di oggi, segregato da se stesso e dalla mancata forza liberatrice delle sommosse, delle rivolte, e da una serie di immagini forti di potenza sessuale e di potere che hanno valore da una parte all’altra della terra.
Da Informagiovani Ancona
A teatro… da protagonisti!
Il teatro può essere anche una scuola di vita o, più semplicemente, può essere un bel modo per conoscere se stessi e gli altri. L’attività “ricreativa” (si fa per dire) che suggeriamo questo venerdì viene da una proposta della cooperativa Ponte tra culture che ha ben pensato di far provare l’esperienza teatrale, in modo del tutto gratuito, a ragazzi adolescenti tra i 14 ed i 19 anni. Noi pensiamo che quella teatrale sia un’attività nella quale possiamo veramente dare il meglio di noi stessi. Se è vero che Vittorio Gassman, un grande attore italiano, disse “Il senso delle nostre imperfezioni ci aiuta ad avere paura. Cercare di risolverle ci aiuta ad avere coraggio” allora forse questo è una buona opportunità per passare dalla paura al coraggio. Leggi il resto di questa voce
Le parole di Aldo Grassini…
… dopo lo spettacolo “Lavoro? (ma se) non vedo l’ora”
Cari amici,
sento il bisogno di condividere con voi un’emozione ed una gioia tanto forti quanto inaspettate!
Sono appena tornato dallo spettacolo teatrale “Io lavoro? Ma se non vedo l’ora?! che ha visto come protagoniste le nostre grandi attrici Barbara, Giulia e Stefania!!!
Scherzi a parte, si è trattato di una serata che non dimenticherò
facilmente: la sala piena, lo spettacolo splendido e alla fine un applauso intenso, lungo e convinto. Per me una sorpresa che mi ha regalato entusiasmo e commozione al punto che io, notoriamente piuttosto contenuto e schivo, non ho potuto fare a meno di andare ad abbracciare le nostre splendide attrici! Leggi il resto di questa voce
Il pubblico, il più spontaneo…
Alcuni commenti allo spettacolo “Otra de leche. Il tempo non si ferma, scompare.”
Ludovico Ruggeri Da non perdere!! Complimenti a tutti!!
Donatella Tulli Andate gente e non ve ne pentirete. Davvero bravi tutti.
Stella Negri Emozionante. Uno spettacolo meraviglioso e “terribile”. Grazie grazie grazie
Zia Sabri complimenti per ieri sera!!!!!
Laura Pergolesi fuerte, profundo, tocante! felicitaciones!
Monya Cimini Complimenti per lo spettacolo di ieri sera!!! Mi avete regalato grandi emozioni!!! Gianlu sei sempre grande!!! Bravi TUTTI!!! Leggi il resto di questa voce